In presenza prima e online dopo: due modalità per il progetto “Fare Ricerca”. L’intervista alla maestra Valentina

In questi mesi, nonostante la chiusura delle scuole, le attività didattiche non si sono fermate. Grazie alla didattica a distanza, anche la nostra Associazione ha avuto l’occasione di portare avanti il progetto “Fare Ricerca, mai così facile”. Ci siamo infatti attivati per proporre il progetto interamente in modalità telematica, come abbiamo raccontato qui. Alcuni però, come la classe 5^ della scuola elementare di Curtarolo, hanno sperimentato entrambe le modalità, svolgendo online solo l’ultimo dei tre incontri del progetto. Abbiamo chiesto alla maestra Valentina un’opinione sul progetto e su come è andata questa ‘modalità mista’!

La sua classe quinta ha concluso il percorso proprio una decina di giorni prima di concludere la scuola primaria. Un tour de force o valeva la pena?

Sono assolutamente convinta che per i miei alunni sia stata un’esperienza molto utile e formativa poiché dopo un iniziale inquadramento teorico, il percorso è stato molto concreto e ha fornito agli alunni strumenti immediatamente utilizzabili per realizzare una ricerca.

 

La sua classe aveva già avuto modo di partecipare a delle attività extracurriculari tenute da collaboratori esterni? Come giudica e quale pensa sia il ruolo di questi ultimi nel percorso formativo dei bambini?

Sì, ci sono state varie occasioni e posso dire che i collaboratori esterni hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita del progetto. Dipende proprio da loro se bambini e ragazzi riescono a partecipare attivamente oppure se subiscono le attività extracurricolari. La loro capacità di approcciarsi alla classe con i giusti tempi e metodi fa la differenza, così pure il tipo di comunicazione e la disponibilità o meno che sanno trasmettere agli alunni. Mi è capitato in passato di avere progetti interessanti a livello teorico, che però poi nel concreto non hanno avuto una realizzazione soddisfacente proprio perché tra la classe e gli operatori non si era creata empatia. Sono convinta che siano importanti la competenza, la professionalità, la capacità di relazionarsi con i ragazzi e tantissima flessibilità. Nella maggioranza dei casi, infatti, l’andamento del progetto segue percorsi diversi da quelli prefissati, perché i ragazzi hanno tantissime curiosità. Credo che questo sia prezioso e importante, ma è assolutamente necessario saperlo gestire con serenità e preparazione.

Nel corso degli incontri, sono stati affrontati argomenti nuovi, che i bambini non conoscevano?

Nel corso degli incontri è stato interessante, per gli alunni, approfondire le caratteristiche che devono possedere le fonti per essere considerate attendibili e avere gli strumenti per poterle individuare tra tante. Un argomento nuovo che ha affascinato la classe è stato conoscere il mezzo della rete delle biblioteche poiché si sono resi conto di quale potenziale possano avere a disposizione con la ricerca corretta delle fonti. Non immaginavano che fosse possibile prendere in prestito un libro che magari si trova in una biblioteca molto lontana da loro.

La sua classe ha avuto modo di sperimentare due diverse modalità del progetto. A causa dell’emergenza sanitaria infatti, l’ultimo incontro del percorso si è svolto in modalità online. Come valuta questa esperienza?

Ritengo che il fatto di aver potuto concludere il progetto in modalità online, sia stata una risorsa preziosa poiché gli alunni avevano accolto questo progetto con tantissimo interesse ed entusiasmo. In accordo con gli operatori, abbiamo riorganizzato il lavoro e modificato l’ultimo incontro in base alla situazione, completamente nuova ed imprevista per tutti noi. La possibilità di portare a termine il percorso però ha riscontrato grandissimo entusiasmo sia nei ragazzi che nelle famiglie.

Il fine ultimo di Fare ricerca è formare cittadini aperti alla conoscenza e curiosi di imparare. Gli studenti italiani in questi ultimi mesi hanno sperimentato in maniera improvvisa un’enorme autonomia nella gestione dell’apprendimento. Come hanno reagito i bambini della sua classe?

Questa situazione particolare di emergenza sanitaria, ha destabilizzato, per motivi diversi, tutti noi. I miei alunni hanno affrontato la situazione reagendo in maniera molto positiva, facendo emergere delle risorse che magari non sarebbero emerse in presenza. Nella gestione dell’apprendimento sono emersi tipi di autonomia diversi, chi ha “scoperto” nuovi modi di imparare e ricercare informazioni, materiali… in questo sicuramente il progetto ha contribuito positivamente poiché gli alunni hanno avuto la possibilità di conoscere strumenti nuovi. Nel complesso l’esperienza del progetto è stata davvero molto positiva, ha rappresentato un valore aggiunto all’offerta formativa proposta agli alunni.

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